UE: un marchio europeo per il commercio elettronico qui

Parlamento Europeo

Nel rapporto del 9 Maggio 2010 intitolato “Una nuova strategia per il mercato unico” elaborato su richiesta del Presidente della Commissione europea José Manuel Barroso, il Prof mario Monti ha sottolineato  che “il commercio elettronico, i servizi innovativi e le eco-industrie racchiudono le maggiori potenzialità di crescita e di occupazione future e delineano le nuove frontiere del mercato unico”.

Da questa considerazione e dalla presa atto che – nonostante Internet sia il canale più veloce di vendita al dettaglio e di creazione di un mercato unico- solo un consumatore su tre prenderebbe in considerazione l’acquisto online di prodotti provenienti da un altro paese, i deputati europei discuteranno la proposta di risoluzione sul completamento del mercato interno per il commercio elettronico.

La proposta in discussione, argomentata in profondità, analizza i diversi aspetti critici del commercio elettronico e individua una serie di ostacoli:

– numerosi siti web consentono di fare acquisti online soltanto avendo un indirizzo reale in un determinato paese. Secondo un sondaggio, il 61% delle transazioni transfrontaliere non vanno a buon fine perché i negozi online non trattano con il paese in cui vive il consumatore;
– sebbene metà delle famiglie dell’UE disponga di una connessione Internet veloce, la mancanza di fiducia dei consumatori continua a trattenerli dall’effettuare acquisti online. Secondo un altro sondaggio, nell’UE soltanto il 12% degli utenti della rete si sente al sicuro nell’effettuare transazioni in Internet. L’aspetto incoraggiante è che vi è un forte desiderio di approfittare del mercato unico. Un terzo dei consumatori valuterebbe l’ipotesi di acquistare online in un altro paese perché è più conveniente o la qualità è migliore; purtroppo, soltanto il 7% procede effettivamente all’acquisto;
– vi è una carenza per quanto riguarda l’applicazione delle norme e mezzi di ricorso efficaci, elementi indispensabili per un corretto funzionamento dei mercati. Si registrano importanti differenze tra gli Stati membri, che lasciano i consumatori insoddisfatti per quanto concerne la risoluzione dei problemi che insorgono nel commercio elettronico transfrontaliero.

Tutti aspetti legati a quello che emerge come unico e vero problema catalizzatore: la bassa fiducia nell’e-commerce.

Il Parlamento Europeo reputa che la fiducia dei consumatori possa essere incrementata attraverso la rimozione delle barriere che intralciano il commercio elettronico, nel rispetto del massimo livello di protezione dei consumatori. Reputa inoltre necessario stabilire un marchio di fiducia europeo sostenibile con norme chiare, trasparenti e controllate dalla Commissione.

Il sistema europeo di marchi di fiducia dovrebbe però essere sostenuto da un meccanismo esecutivo o di controllo delle norme (così come già avviene in alcuni Stati membri) e quindi dovrebbe essere sottoposto a un’approfondita valutazione d’impatto applicata in collaborazione con etichette di marchi di fiducia esistenti negli Stati.

In attesa che si possano definire le linee guida di quello che sarà un marchio di fiducia europeo, il parlamento europeo sottolinea l’importanza di promuovere e applicare in tutta l’Unione europea loghi, marchi di fiducia e marchi di qualità che aiutino i consumatori a riconoscere i commercianti on line affidabili, ricompensino le migliori pratiche e incoraggino l’innovazione, in modo da sostenere le aziende dell’UE nello sforzo di superare i confini dei rispettivi mercati interni.

E in Italia?

Dall’ 6 Ottobre 2008 AICEL ha lanciato, dopo 2 anni di elaborazione, il progetto SonoSicuro: una vera e propria ‘certificazione dell’e-commerce’.
Qualcosa in più di un bollino ma molto più vicino a quelle che, a distanza di 4 anni, sono le indicazioni della Comunità Europea.
Un progetto che, dall’analisi di tutte le criticità dell’e-commerce, ha previsto una serie di regole e comportamenti minimi che un negozio on-line deve garantire al consumatore per poter conquistare la sua fiducia. Un progetto innovativo che già da anni prevede un meccanismo di controllo periodico arrivando perfino alla “verifica pratica dei servizi on line (quali il ‘mystery shopping’)”.

SonoSicuro: diamo fiducia all’e-commerce

Andrea Spedale

Da sempre appassionato di informatica e commercio. Queste passioni hanno influenzato le scelte formative (perito informatico, laurea in economia e commercio con tesi “marketing e nuove tecnologie di comunicazione”) e le scelte di vita (imprenditore ed e-imprenditore). E' un imprenditore nel settore industriale e dall’ottobre 2002 anche un e-imprenditore con diversi negozi attivi on-line in 3 diversi settori. Nel settembre 2004 ha dato il via al progetto aicel e nel e settembre 2007 ha fondato AICEL la prima e unica associazione italiana dedicata al commercio elettronico dove attualmente ricopre la carica di presidente.

2 Commenti
  1. Ok il marchio di qualità aiuta, non c’è dubbio, ma per storia vissuta, sappiamo tutti che le certificazioni (soprattutto in Itaila) spesso si traducono in una specie di tassa da pagare ad una società certificatrice e poco più. Ricordiamo tutti i crack clamorosi delle aziende certificate da illustrissime società di fama internazionale.
    Il web ci insegna che vale molto di più il controllo quotidiano e implacabile che fanno i consumatori stessi, del servizio e dei prodotti acquistati, basta vedere come funziona su ebay il numero dei feedback positivi. Magari bisognerebbe certificare i compratori, dando loro in cambio opportuni benefici accessori, in modo che le loro identità siano quanto più possibile certe e anche le loro intenzioni. I feedback non certificati avrebbero poco peso ed i siti di e-commerce non sarebbero più flagellati dallo spam creato dalle agenzie pagate per nascondere i feedback negativi, sotto una valanga di finti feedback positivi.
    Al di là del marchio deve esserci una garanzia concreta di rimborso quando le cose vanno male, fornita da una terza parte, come in parte fa Pypal per gli acquisti su ebay. Perché il bollino blu non ti protegge quando le cose sono andate male.

  2. Hai ragione ed è per questi motivi che SonoSicuro è stato pensato come certificato dinamico.
    Il certificato non ha una data di ‘fine validità’ ma può essere sospeso o ritirato in qualsiasi momento. Da regolamento basta una segnalazione (comprovata da evidenze oggettive) del consumatore per far mettere il certificato nello stato ‘sospeso’ e basta anche una sola violazione al regolamento (ad esempio rimborsare dopo 30 giorni un recesso) per far ritirare il certificato.
    Lo stato del certificato è verificabile in ogni istante dal consumatore semplicemente clickando sul logo SonoSicuro o facendo una ricerca all’interno del portale.

    I controlli AICEL da un lato ma sopratutto i controlli quotidiani ed implacabili dei consumatori dall’altro, rendono il certificato assolutamente ‘sicuro’ e unico nel panorama italiano (e non solo).

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