Patrizia Meo fa parte della grande famiglia Aicel. E’ una esperta di problematiche legate alla privacy e al trattamento di dati personali.
Recentemente è stata intervistata da Emanuela Serughetti per il mensile BRE.
Riportiamo qui l’intervista integrale.
“Oggi più che mai è richiesta un’abdicazione alle proprie convinzioni o alla propria corriva interpretazione del rapporto con i figli e, in generale, del tipo di società in cui viviamo. Ciò che si è imparato fino ad oggi, frutto magari di vecchie scuole di pensiero e di vita, per quanto concerne il rapporto con gli altri, l’idea di socializzazione, di sicurezza e di relazione, è ormai scaduto e al pari di un’applicazione digitale deve essere continuamente aggiornato. Ci sono problematiche che i social networks hanno ultimamente portato alla luce, che vanno letteralmente contro il pelo della vita per come siamo stati abituati a conoscerla.
La Privacy è uno dei primi aspetti ad averne risentito, e si sa che quando le sue maglie si allargano si diventa facili bersagli e i danni a cui si va incontro, spesso irreversibili, riguardano le fondamenta dell’esistenza di una persona. La conoscenza delle funzionalità dei social, di Internet e degli strumenti elettronici con cui ormai tutti hanno a che fare, sta alla base di una buona tutela e che Patrizia Meo in collaborazione con Domenico Geracitano, collaboratore tecnico capo della Polizia in servizio alla Questura di Brescia, con i progetti “Internet: un Nuovo mondo costruiamolo” e “Pensa per postare” vogliono diffondere. Il dialogo e l’approfondimento sono il Pap-test delle giovani generazioni, strumenti necessari di diagnosi precoce e di prevenzione. Patrizia Meo, esperta di Privacy e Trattamento dei dati, attraverso il nostro approfondimento, ci aiuta a far luce rispetto alle tematiche accennate, lasciandoci un sedimento di consapevolezza rispetto a una dimensione sociale traducibile in microchip.
Patrizia come è arrivata a questa professione e su cosa si è edificata la sua esperienza?
Dopo la laurea in Scienze Politiche, ho lavorato nella predisposizione di interventi formativi per le attività di Programmi Comunitari e del Fondo Sociale Europeo, collaborando alle attività del partenariato trasnazionale, programmi per esempio per ragazzi svantaggiati e disoccupati.
Dopo aver lavorato per un po’ a Milano, mi sono sposata e nel 2005 mi sono trasferita a Desenzano dove ho iniziato a intraprendere questo percorso con una società che intendeva sviluppare un servizio per la tutela della Privacy, prima rivolgendomi alle aziende, poi anche alle case di riposo del territorio. Dopodiché mi sono messa in proprio.
Il concetto della Privacy ha assunto un aspetto urgente, soprattutto alla luce degli accadimenti che riguardano il cyberspionaggio degli ultimi anni, quelli che hanno coinvolto Donald Trump o Hillary Clinton, o il più recente caso, per cui ci sono delle indagini in corso, di due fratelli hackers che sono riusciti ad infiltrarsi nella posta elettronica di personaggi importanti della politica italiana come Matteo Renzi e Mario Draghi.
Oggi la Privacy comprende tante sfaccettature di cui, fino a qualche anno fa, non ci si sognava neanche e questo è il risultato di un progresso tecnologico dirompente che ha coniato neologismi come cybersecurity, hackeraggio e cyberspionaggio cioè furto di informazioni e dati.
Oggi si utilizza il sistema di riconoscimento biometrico, quindi tramite le impronte digitali, la voce, in maniera sistematica. Le normative fanno fatica a stare al passo con la tecnologia che evolve velocemente. Il nuovo regolamento europeo sulla Privacy è già in vigore e diventerà applicabile nel maggio del 2018 ed è un grande passo avanti da parte dei Garanti europei della protezione dei dati, ma per arrivarci ci sono voluti molti anni durante i quali ci sono state grandi evoluzioni tecnologiche.
In cosa consiste il suo servizio e a chi è rivolto?
Offro consulenza Privacy e Trattamento dei dati che comprende le problematiche relative all’informativa ai sensi dell’articolo 13, il marketing, la videosorveglianza e la geolocalizzazione e si rivolge alle aziende pubbliche e private. Sono membro anche del comitato scientifico di AICEL, l’Associazione del Commercio Elettronico, quindi tutto ciò che ha a che fare con l’acquisto online che comporta l’inserimento dei dati personali nelle creazioni degli account che passano poi nelle varie transazioni.
Quali sono le informazioni base da tenere presente per tutelare la Privacy?
La questione della geolocalizzazione è un aspetto da tenere conto quando si usano delle applicazioni molto diffuse anche tra i più giovani, come lo è stata per esempio Pockémon Go con cui si dà luogo a una ricerca dei personaggi nel raggio stretto della posizione dell’utente rendendolo rintracciabile Musical.ly che è ora in voga, che consente di creare video, in cui si canta su basi musicali e si balla, che poi si mettono in rete. Sono tutti modi di esporsi fornendo indicazioni di localizzazione, rischi che si corrono inconsapevolmente o che si subiscono da parte di scherzi altrui. Durante gli incontri approfondiamo anche il tema del diritto all’oblio, che dà cioè la possibilità di cancellare dalla rete delle informazioni personali compromettenti, un’operazione che comunque non è facile per via della dispersione spesso incontrollabile e veloce di ciò che viene buttato in rete.
Bisogna sapere cos’è Internet, uno strumento che si incrementa e si amplia attraverso gli utenti, di cui conosciamo solo una piccola parte, il mondo della deep web è sconosciuto e gli incontri che organizziamo servono ai ragazzi per conoscere.
Da cosa dovremmo essere più spaventati, per avere una coscienza vigile?
Molti genitori non sanno per esempio che ci sono ragazze adolescenti che postano online delle loro foto in cambio di denaro. Parlando di giochi, ce ne sono alcuni in cui si fanno delle battaglie che se hanno luogo di notte si hanno più opportunità di vittoria e di conquista di campi, perché il nemico è sveglio e lo puoi affrontare e ammazzare. Ci sono molte applicazioni Parental Control che consentono di monitorare le attività online e impostare dei tempi di connessione, un esempio è Screen Time.
Va detto che gli strumenti che abbiamo a disposizione ci offrono grandi opportunità ma dobbiamo saperli utilizzare bene, anche perché i ragazzi che entreranno nel mondo del lavoro dovranno sviluppare nuove competenze e qui diventa fondamentale la reputazione web che ormai ha sostituito il curriculum vitae cartaceo. Tutto ciò che si fa in rete ha un peso nella vita reale. I dati viaggiano on line, il sistema sanitario viaggia attraverso la tessera sanitaria, le informazioni adesso vengono raggruppate nei microchip che ci permettono di facilitare le interconnessioni con le persone e che creano opportunità, ma bisogna lavorarci. Non è un gioco! Non ci si deve permettere di fare delle cose spensieratamente perché poi hanno luogo dei veri e propri problemi. Oggi si conoscono le persone attraverso i motori di ricerca, quindi è importante costruirsi una buona identità digitale.
Cos’è il Phishing e cosa si deve fare per tutelarsi?
In sostanza è il pesce che abbocca e sono quelle mail che girano nella posta elettronica, o ultimamente anche sui social come Whatsapp, e sono dei messaggi che richiedono di linkare su pagine che poi infettano il PC violando tutte le informazioni personali. Bisogna dotarsi di antivirus o antispamming e leggere bene la provenienza delle mail: quando, passando col cursore sull’indirizzo mail, si vedono dei nomi strani con dei caratteri particolari, non si devono aprire. Bisogna fare attenzione anche agli acquisti online non lasciando memorizzati i dati nel computer, o utilizzando carte prepagate. La condivisione di dati ridistribuisce e allarga la possibilità di venire invasi da spam o da messaggi di incerta provenienza, quindi va fatta con ogni scrupolo.