Startup innovative: le nuove regole del 2025

Dal 2025, le startup innovative italiane affrontano un nuovo scenario normativo che ridefinisce i criteri per ottenere e mantenere lo status, introducendo requisiti più stringenti e incentivi fiscali potenziati

La Legge Concorrenza ha aggiornato la definizione di startup innovativa, stabilendo che possono essere considerate tali le micro, piccole o medie imprese costituite da meno di 60 mesi, con sede principale in Italia e un fatturato annuo inferiore a 5 milioni di euro. Queste imprese non devono distribuire utili e devono svolgere come attività principale lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico. Inoltre, non devono essere state costituite a seguito di fusione, scissione o cessione di ramo d’azienda. Tra le altre novità, l’eliminazione dell’obbligo di un capitale minimo di 20.000 euro per la costituzione che rende più accessibile l’iscrizione al registro speciale.

Permanenza nel registro speciale: criteri più selettivi

La durata standard di permanenza nella sezione speciale del Registro delle imprese per le startup innovative è stata ridotta da cinque a tre anni. Tuttavia, questo periodo può essere esteso fino a cinque anni se l’impresa dimostra di soddisfare almeno uno dei seguenti requisiti: un incremento al 25% delle spese in ricerca e sviluppo; la stipula di almeno un contratto di sperimentazione con una pubblica amministrazione; un incremento dei ricavi o dell’occupazione superiore al 50% tra il secondo e il terzo anno; la costituzione di una riserva patrimoniale superiore a 50.000 euro tramite finanziamenti convertibili o aumenti di capitale con sovrapprezzo da parte di investitori qualificati; oppure l’ottenimento di almeno un brevetto.

Per le startup che dimostrano una crescita particolarmente significativa è prevista la possibilità di estendere ulteriormente la permanenza nel registro fino a un massimo di nove anni. Questo può avvenire attraverso due periodi aggiuntivi di due anni ciascuno, a condizione che si verifichi almeno uno dei seguenti eventi: un aumento di capitale a sovrapprezzo da parte di un organismo di investimento collettivo del risparmio (Oicr) di importo superiore a 1 milione di euro per ciascun periodo di estensione; oppure un incremento dei ricavi derivanti dalla gestione caratteristica dell’impresa superiore al 100% annuo-

Transizione verso le Pmi innovative

Le startup che non soddisfano più i requisiti per essere considerate tali possono comunque proseguire il loro percorso imprenditoriale transitando nella sezione speciale delle Pmi innovative. Questo passaggio è possibile se l’impresa rispetta i criteri previsti dall’articolo 4 del Decreto Legge 3/2015, offrendo così una continuità di riconoscimento per le imprese che, pur non essendo più startup, mantengono un forte carattere innovativo.

Incentivi fiscali e agevolazioni potenziate

La Legge Centemero ha introdotto importanti misure per incentivare gli investimenti nelle startup innovative. Dal 1° gennaio 2025, è prevista una detrazione Irpef del 65% per gli investimenti privati nel capitale sociale di una o più startup. In caso di incapienza fiscale del contribuente, l’eccedenza non detraibile potrà essere convertita in credito d’imposta. 

Inoltre, è stata introdotta un’esenzione dall’imposizione per le plusvalenze realizzate da persone fisiche derivanti dalla cessione di partecipazioni al capitale di startup innovative, a condizione che queste siano state acquisite mediante sottoscrizione di capitale sociale tra il 1° giugno 2021 e il 31 dicembre 2025, e siano state possedute per almeno tre anni. Un’ulteriore esenzione riguarda i redditi da capitale percepiti da persone fisiche derivanti dalla partecipazione a fondi o organismi di investimento collettivo del risparmio, a condizione che questi investano prevalentemente nel capitale sociale di una o più startup innovative.

Accesso facilitato ai fondi e supporto all’internazionalizzazione

Le startup innovative potranno accedere con maggiore facilità a diverse forme di finanziamento e supporto. Tra queste, rientra l’accesso gratuito e semplificato al Fondo di Garanzia per le Pmi, che copre fino all’80% del credito erogato dalla banca, per un importo massimo di 5 milioni di euro. Il programma “Smart&Start Italia” offre invece finanziamenti a tasso zero per progetti di sviluppo imprenditoriale, con spese comprese tra 100.000 e 1,5 milioni di euro e una copertura fino all’80% delle spese ammissibili (che può salire al 90% per le startup costituite interamente da donne o da giovani sotto i 35 anni). 

Inoltre, il Fondo Nazionale Innovazione, gestito da Cassa Deposito e Prestiti Venture Capital Sgr e dotato di 2 miliardi di euro, riunisce risorse pubbliche e private destinate all’innovazione. Le startup potranno anche usufruire dei voucher 3i – “Investire in Innovazione” , che offrono agevolazioni per l’acquisizione di servizi di consulenza finalizzati alla valorizzazione del processo innovativo. Infine, l’Ice fornirà supporto all’internazionalizzazione tramite iniziative quali la partecipazione a fiere internazionali e l’organizzazione di incontri B2B con operatori stranieri.

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