Quanti siti di commercio elettronico dedicano tempo e risorse a migliorare dal punto di vista SEO una scheda prodotto? Quanti e-commerce, dai più famosi agli ultimi arrivati, offrono all’utente e ai motori di ricerca una pagina ben ottimizzata, rispettando semantica e correttezza del codice?
La search engine otpimization è spesso sottovalutata, trascurata, ignorata. Vediamo su quali elementi operare per ottenere una pagina leggera e facilmente leggibile, sia da utenti che da motori di ricerca.
Title
Il title, è risaputo, gioca un ruolo fondamentale nell’ottimizzazione di una pagina web. Nel titolo devono essere riportate tutte le informazioni necessarie a far capire all’utente di cosa tratta quella pagina.
Dunque, per una scheda prodotto, l’utente dovrà immediatamente capire il tipo di prodotto in vendita e la categoria cui appartiene. La quantità di informazioni varia ovviamente da prodotto a prodotto. Per un libro sono d’obbligo il titolo e il nome dell’autore. Il nome della casa editrice è un’informazione aggiuntiva che non sta male. Per un cellulare marca e modello. Per un capo di vestiario il nome del prodotto, la marca, specificando se il capo è per uomo, donna, bambino o unisex.
Il title, bisogna ricordare, non è solo SEO, ma anche web marketing.
Url
L’ottimizzazione delle url è un altro aspetto molto trascurato, non solo negli e-commerce, ma in parecchi siti sviluppati con CMS. E il fatto che sia il CMS stesso a creare url incomprensibili non è affatto una scusa plausibile.
Una url dovrebbe contenere le informazioni necessarie a far capire all’utente dove si trova e come poter raggiungere quell’informazione partendo dalla home page. Se date un’occhiata alle url generate dai siti di Media World e di Yoox, non vi basterà un corso di orientamento per districarvi in tutte quelle cartelle e sottocartelle.
- http://www.ibs.it/code/9788811685760/crichton-michael/isola-dei-pirati.html
- http://www.bol.it/libri/L-isola-dei-pirati/Michael-Crichton/ea978881168576/
- http://www.monclick.it/schede/fujitsu/V6535MXAJ5IT/esprimo-mobile-v6535.htm
- http://compraonline.mediaworld.it/webapp/wcs/stores/servlet/ProductDisplay?catalogId=20000&storeId=20000&productId=2121912&langId=-1&category_rn=1504
- http://www.yoox.com/item/YOOX/55DSL/dept/men/tskay/6383154F/rr/1/cod10/46138731ER/sts/sr_men80
- http://www.eprice.it/Reflex-Digitali-CANON/s-1848621
Tutte queste url sarebbero da riscrivere. La migliore, la più pulita e completa, è quella di Bol. Totalmente da bocciare quelle di Media World e Yoox.
Ottimizzazione delle immagini
Ottimizzare un’immagine nella scheda prodotto significa migliorare l’ottimizzazione dell’intera pagina. Non parlo in questo contesto del numero e della definizione delle immagini, ma di quei piccoli accorgimenti che rendono l’immagine di un prodotto più completa e che contribuiscono al miglioramento della scheda.
Per le immagini dei prodotti è buona norma usare l’attributo “alt”, ossia il testo alternativo che viene mostrato se l’immagine, per qualsiasi motivo, non dovesse caricarsi. Quel testo viene letto dai motori di ricerca e rappresenta parole chiave in più.
In alcuni e-commerce ho visto le foto dei prodotti inserite come sfondi… quindi addio alle parole chiave e all’ottimizzazione.
L’attributo deve essere una breve descrizione del prodotto. Sono sufficienti poche parole. Inserire anche un title, nell’immagine, aumenta l’accessibilità della pagina, poiché alcuni browser, come Opera e Firefox, non leggono l’attributo alt, ma solo il title. E non è scritto da nessuna parte che un utente debba fare i suoi acquisti online usando Internet Explorer.
Descrizione del prodotto
Parlo qui sia della description, che comparirà nelle pagine dei risultati dei motori di ricerca e concorrerà a aumentare la possibilità di click da parte dell’utente, sia di una completa descrizione del prodotto nella pagina.
- Description: è un fattore on page del web marketing. Una buona descrizione permette di “vendere” il proprio prodotto. E’ un testo che deve incuriosire l’utente e invogliarlo a cliccare sul vostro risultato e non sugli altri.
- Descrizione del prodotto: deve essere completa e dare al potenziale cliente tutte le informazioni che occorrono per conoscere e apprezzare il prodotto da acquistare. La descrizione deve essere inserita a inizio pagina, sia perché viene letta subito dall’utente, sia perché i motori di ricerca potrebbero usare come description uno snippet della pagina (brano del testo di una pagina).
Commenti e recensioni
In alcuni e-commerce le pagine dei prodotti sono completate dai commenti e dalle recensioni degli utenti. Ovviamente questo richiede un lavoro in più per l’amministratore del negozio elettronico, che dovrà approvare, e eventualmente moderare, i testi inviati.
I vantaggi dei contenuti generati dagli utenti (UGC o user generated content) sono però insostituibili, poiché la scheda prodotto:
- sarà continuamente aggiornata con contenuti a tema;
- apparirà agli utenti viva, non come in un catalogo cartaceo;
- creerà una connessione fra cliente e venditore;
- permetterà una discussione sul prodotto fra utenti;
- migliorerà la sua ottimizzazione.
Pulizia del codice
Un altro aspetto da tenere in considerazione, non solo per una pagina prodotto ma anche per l’intero e-commerce, è il codice pulito, ossia il codice HTML privo di ridondanze, di ripetizioni. Queste si traducono in righe e righe di codice in eccesso che rallenta il caricamento della pagina e anche la sua lettura da parte dei motori di ricerca (che leggono appunto il codice).
Il CMS usato andrebbe quindi controllato e, se necessario, modificato per ottenere un codice quanto più leggero possibile.
Esempi di e-commerce
IBS utilizza buoni title, ma troppo schematici e per nulla discorsivi. La struttura che seguono è questa: titolo libro, autore, categoria prodotto, nome sito, casa editrice, genere letterario.
<title>L’ isola dei pirati – Crichton Michael – Libro – IBS – Garzanti Libri – Narratori moderni</title>
A parte il fatto che dopo un apostrofo non va lo spazio, trovo questo titolo fin troppo schematico. Un title migliore potrebbe essere:
<title>L’isola dei pirati di Michael Crichton – Garzanti Libri su IBS</title>
Le pagine hanno un codice sporco.
Bol ha un title migliore, discorsivo e conciso: titolo del libro, nome autore, casa editrice, nome sito.
<title> L’isola dei pirati il libro di Michael Crichton edito da Garzanti Libri %u2013 BOL.IT</title>
Possiamo fare una correzione a livello di grammatica, inserendo una virgola:
<title> L’isola dei pirati, il libro di Michael Crichton edito da Garzanti Libri %u2013 BOL.IT</title>
Le pagine potrebbero avere un codice più pulito.
Fra IBS e Bol in serp, cercando con la chiave secca “L’isola dei pirati”, vince IBS. Ma IBS ha un pr da barretta pari a 5, mentre Bol pari a 3.
Monclick non ha assolutamente buoni title e in alcuni casi l’utente non capisce che tipo di prodotto sia in vendita. La struttura del title è: nome prodotto, codice prodotto e nome sito. Il codice prodotto, nel title, è un’informazione assolutamente inutile, tanto per l’utente quanto per i motori di ricerca. Il nome del prodotto viene reso con il nome della marca dell’oggetto, che potrebbe non comunicare nulla a un cliente. Manhattan IDATAGT-4030 è una tavoletta grafica, tanto per fare un esempio.
<title>Manhattan IDATAGT-4030 – 177177 – Monclick</title>
Un title corretto e più chiaro avrebbe potuto essere:
<title>Manhattan IDATAGT-4030 %u2013 Tavolette grafiche %u2013 Monclick</title>
o anche
<title>Tavoletta grafica Manhattan IDATAGT-4030 %u2013 Monclick</title>
Le pagine hanno un codice sporco.
Media World ha un title ancora più sintetico, limitandosi a scrivere il nome del prodotto e niente altro. Le pagine hanno un codice sporco.
Yoox presenta i prodotti con title mal scritti, usando la seguente struttura: nome marca, macro-categoria (Uomo), categoria (Felpe), nome completo del prodotto (Felpa+nome marca), nome sito.
<title>55DSL Uomo – Felpe – Felpa 55DSL su YOOX</title>
Una ripetizione, dunque, del nome del prodotto.
Un title migliore sarebbe stato:
Le pagine potrebbero avere un codice più pulito.
Eprice ha un title breve, ma preciso, scrive nome marca, modello prodotto, nome sito.
<title>CANON – EOS 1000D BODY – ePRICE</title>
Abbastanza schematico, anche. Avrei evitato l’uso del maiuscolo e lo avrei reso più discorsivo:
<title>Canon EOS 1000D BODY – Eprice</title>
Le pagine hanno un codice sporco.
Conclusione
Una pagina prodotto deve vendere. Non può essere considerata alla stessa stregua della sua compagna cartacea, perché sta sul web, è elettronica, è letta in maniera differente dai clienti e, cosa più importante, è letta anche dai motori di ricerca.
Necessita quindi di attenzioni maggiori, di accorgimenti, di manutenzione continua. Ma tutto questo lavoro si tradurrà in vendite.
Consigli indubbiamente utili; seguirli porta indiscussi vantaggi. C’è un po’ di ottimizzazione per i motori di ricerca ed un po’ di usabilità. Secondo me però non sono gli elementi più importanti di una pagina di prodotto. Giustamente l’articolo ci concentra su questa pagina, perché si tratta di una pagina cruciale, molto avanti nel processo di acquisto del cliente; è dove avviene la magia: il visitatore potrebbe trasformarsi in cliente. Per questo io avrei posto più l’accento sui contenuti: la pagina ha tutti gli elementi che servono al potenziale cliente per rispondere alle domande che con più probabilità che a quel punto possono frullargli in testa? Ha le rassicurazioni ai timori e ansie tipiche di un acquisto online di un articolo del genere? Il cliente è tranquillo perché sa cosa lo aspetta al passo successivo? In questo punto per esempio una “call to action” efficace (spinta ad agire adesso) può fare la vera differenza fra una pagina che vende ed una che converte poco. Io ritengo che questi elementi siano più importanti del’URL e della pulizia del codice.
Ciao Marco. E’ vero quello che dici tu. Ma prima di far la magia dell’acquisto, il cliente lo si deve portare sulla pagina e questo è quello che vuole intendere l’articolo.
Ciao
Come dice Gaetano, l’articolo si basa sull’ottimizzazione della pagina, non sui suoi fattori di conversione. Quella è un’altra materia.
L’ansia del cliente non può essere attenuata ottimizzando un e-commerce per i motori di ricerca. Rassicurare il cliente sull’acquisto online ricade nel web marketing, non sulla seo. E’ chiaro che un e-commerce deve avere tutti gli elementi che permettaranno al potenziale cliente di sentirsi al sicuro sui suoi acquisti.
Salve a tutti,
sono titolare di una piccola web agency che punta moltissimo (per passione) alla vendita di un nostro cms per l’e-commerce. Trovo tutto giustissimo quello che avete detto, sia sul web marketing che sulla SEO. Ho una domanda da porvi però:
Come vi comportereste se il cliente che ha acquistato la piattaforma e-commerce non sa niente di html? Non sa cos’è un upload ed i pixel? Figuriamoci cosa potrà saperne di SEO, meta tag, ottimizzazione ecc. Io ogni volta che ne vendo uno mi prendo l’impegno di andare in sede dal cliente e fare un paio d’ore di formazione sia ovviamente al pannello di controllo, sia all’importanza del web marketing e SEO. Purtroppo alla fine mi rimbocco le maniche e giorno dopo giorno controllo tutti gli e-commerce aggiustando qua e la i TITLE, DESCRIPTION, TAG e URL.
Quindi tutto questo per rispondere alla domanda dell’articolo: Quanti siti di commercio dedicano il giusto tempo all’ottimizzazione?
Risponderei solo quei negozi che sono acquistati da persone quanto meno appassionate di informatica, internet ecc. Tutti gli altri bazzicano nel buio.
Ciao Massimo,
è giusto- purtroppo- quello che dici.
Secondo me- se il cliente, come nella maggioranza dei casi, ignora l’html, i concetti di seo e web marketing- dovrebbe lasciarsi guidare da chi ha realizzato il suo sito, e-commerce compresi, o quantomeno dovrebbe avere al suo interno personale che ha fatto formazione in tal senso.
A ognuno il suo mestiere. Ho visto parecchi siti di commercio elettronico in cui era più che evidente la presenza della mano del cliente…
@Daniele
purtoppo non sempre chi fa il sito ne capisce di SEO e web marketing. Questo credo che sia uno dei motivi principali perchè gli ecommerce non siano sufficientemente curati lato SEO. Se poi consideriamo quanta fuffa c’è in giro e quanta ignoranza, il risultato è presto detto.