San Marino sfida TikTok: multa per mancata tutela di  minori e privacy

Un tribunale sammarinese conferma una sanzione di 3,5 milioni di euro a TikTok per la mancata verifica dell’età degli utenti. La piccola Repubblica invia un segnale forte: anche i colossi Tech devono rispettare le regole

Da San Marino, la piccola Repubblica incastonata tra le colline romagnole, arriva un segnale tanto netto quanto inaspettato: il tribunale ha confermato la sanzione da 3,5 milioni di euro a TikTok, stabilita dall’Autorità garante della privacy sammarinese, per avere omesso sistemi adeguati di verifica dell’età degli utenti, violando le norme che tutelano i minori.

Il cuore della contestazione riguarda il modo in cui TikTok gestisce le registrazioni degli utenti: secondo l’Autorità, la piattaforma non ha messo in atto meccanismi efficaci per verificare che l’età dichiarata fosse reale oppure, nel caso di minori, che il consenso al trattamento dei dati fosse effettivamente fornito da genitori. In poche parole, la registrazione a forza di “autocertificazioni” non basta: servivano controlli concreti.

TikTok ha cercato di impugnare la decisione ma il tribunale ha respinto il ricorso, definendo “pallottole spuntate” le misure presentate dalla piattaforma: nulla che possa davvero dirsi verifica, ossia “accertamento dell’esistenza, della veridicità e dell’esattezza delle informazioni”. Un rigetto netto, che afferma con chiarezza il principio secondo cui la privacy e la protezione dei minori non sono opzionali.

Il precedente sammarinese affonda le radici in una tradizione già avviata: non è la prima volta che TikTok si trova sotto stringente controllo. In Italia, per esempio, il Garante della privacy aveva imposto limitazioni al trattamento dei dati di utenti la cui età non poteva essere accertata con certezza. Ma, diversamente dal nostro Paese, San Marino ha voluto andare fino in fondo: multa, conferma giudiziaria, motivazioni dettagliate.

Questo caso è un precedente per la tutela della privacy: San Marino ha dimostrato che i colossi digitali non sono intoccabili. Ciò che emerge è una sfida politica oltre che legale. Il dissenso verso TikTok non nasce da logiche ostili alla tecnologia ma da una domanda chiara: quale responsabilità devono avere le piattaforme nell’assicurare il rispetto della normativa, soprattutto quando in gioco ci sono i diritti degli utenti più vulnerabili? 

In un’epoca in cui la digitalizzazione corre veloce, la politica è chiamata a recuperare terreno sul fronte della tutela dei cittadini con uno sguardo che tenga insieme tecnologia, diritti e responsabilità. La decisione sammarinese assume anche un valore simbolico, perché mostra come piccoli Stati possano incidere nel dibattito globale sulla tutela dei dati. Un segnale che, nel nuovo ecosistema digitale, la dimensione geografica non riduce la necessità di regole forti. 

Nel tentativo di bilanciare innovazione e diritti, San Marino ha alzato l’asticella con la multa consistente imposta a TikTok, sanzione che punta ad avere anche un potere deterrente nei confronti delle altre Big Tech.

Redazione

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