La protezione dei dati personali è un tema sempre più rilevante per i consumatori, come evidenziato dall’indagine di Cisco Consumer Privacy Survey 2024. Gli italiani online si proteggono, chiedono maggiore uniformità normativa e credono nel potenziali dell’IA
Il panorama delineato dallo studio condotto da Cisco Consumer Privacy Survey 2024 evidenzia una crescente consapevolezza dei consumatori su temi legati alla sicurezza e riservatezza dei dati, trainata soprattutto dalle giovani generazioni. Dai dati dell’indagine emerge come la tutela della privacy non sia più solo un tema tecnico, ma una vera e propria esigenza sociale e culturale, destinata a influenzare il rapporto tra persone, aziende e tecnologie.
In Italia, per esempio, sempre più utenti adottano misure concrete per proteggere i propri dati. Il 71% esamina o aggiorna regolarmente le impostazioni sulla privacy nelle app, mentre il 73% utilizza l’autenticazione a più fattori e il 69% ricorre a password manager. Questi dati superano le medie globali, dimostrando una crescente attenzione dei nostri connazionali alla sicurezza online.
Inoltre, il 65% dei consumatori del bel Paese, in linea con il 70% globale, ritiene che le normative sulla privacy abbiano un impatto positivo. Tuttavia, il 76% degli italiani sostiene la necessità di regole uniformi tra Paesi e Regioni per garantire standard minimi di protezione dei dati.
Privacy e dati personali: una priorità crescente
La ricerca, che analizza le percezioni e i comportamenti legati alla privacy, mette in luce un dato significativo: il 69% degli italiani dichiara di conoscere le leggi che la tutelano, mentre l’89% si sente più sicuro grazie alla protezione dei propri dati. Questa consapevolezza è cruciale per consolidare la fiducia nelle tecnologie emergenti, come l’Intelligenza Artificiale.
Un aspetto analizzato dalla ricerca è il comportamento delle diverse fasce d’età. Tra i consumatori di età compresa tra i 25 e i 34 anni, il 49% ha cambiato azienda o fornitore a causa di politiche sui dati non soddisfacenti, contro appena il 18% degli over75.
I giovani, quindi, non solo si mostrano più consapevoli dei propri diritti, ma sono anche più inclini ad agire concretamente: il 46% dei consumatori sotto i 35 anni ha richiesto l’accesso, la modifica o la cancellazione dei propri dati personali, contro il 16% degli over65.
La sfida dell’IA generativa
Gli intervistati ripongono maggiore fiducia nell’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale: quasi il 60% di coloro che sono informati sulle normative si sente a proprio agio nell’adottare soluzioni basate sull’IA.
In Italia, il 68% dei consumatori ritiene che l’IA possa migliorare la vita quotidiana, riconoscendone il valore, soprattutto nella creazione di contenuti. Tuttavia, emergono preoccupazioni legate alla sicurezza e all’uso improprio dei dati.
Il 78% degli intervistati sottolinea la responsabilità delle aziende nell’utilizzare l’IA in modo etico, evidenziando l’importanza di pratiche responsabili per mantenere la fiducia dei consumatori.
Nonostante l’84% degli intervistati globali sia preoccupato che le informazioni personali possano diventare pubbliche, molti continuano a inserire dati sensibili – come informazioni finanziarie (29%), sanitarie (39%) o lavorative (45%) – negli strumenti di IA generativa.