Diritti dei consumatori: la Commissione vuole che i consumatori navighino sul web senza frontiere
La Commissione europea ha lanciato oggi il portale Internet “eYouGuide”, un nuovo strumento online che offre ai consumatori consigli pratici sui “diritti digitali” di cui essi godono in base alla legislazione UE. Tale guida, che raccoglie una proposta presentata dal Parlamento europeo nel 2007, affronta problematiche attinenti ai consumatori quali i loro diritti nei confronti dei provider a banda larga, gli acquisti online, il fatto di scaricare musica da Internet e la tutela dei loro dati personali sia su Internet che sui siti di comunicazione in rete. Sebbene il 48,5% delle famiglie europee disponga di un collegamento internet a banda larga, da una nuova inchiesta dell’Eurobarometro emerge che molti consumatori si astengono dal fare transazioni online a causa di una persistente mancanza di fiducia. Solo il 12% degli utilizzatori europei del web, infatti, si sente sicuro nel fare transazioni via Internet mentre il 39% nutre seri dubbi circa la sicurezza ed il 42% non osa nemmeno effettuare transazioni finanziarie online. Il 65% degli utilizzatori di internet nell’Unione europea non sa a chi rivolgersi per ottenere informazioni e consigli sugli acquisti online transfrontalieri all’interno dell’UE. Un terzo dei consumatori prenderebbe in considerazione l’ipotesi di acquistare online merci provenienti da altri stati perché meno costose e di migliore qualità ma soltanto il 7% lo fa veramente. Fornire ai consumatori informazioni chiare sui loro diritti ne accrescerà la fiducia, il che, a sua volta, contribuirà a sfruttare appieno il potenziale economico del mercato unico europeo online, il cui fatturato totale è pari a circa 106 miliardi di EUR.
“All’interno dell’UE, i diritti dei consumatori online non dovrebbero dipendere dalla sede di una società o di un sito web. Le frontiere nazionali non dovrebbero più complicare la vita dei consumatori europei che decidono di acquistare un libro online o di scaricare una canzone da Internet”, ha dichiarato Viviane Reding, la commissaria UE per la società dell’informazione e dei media. ” Nonostante i progressi compiuti, dobbiamo garantire che anche sul web vi sia un mercato unico per i cittadini e per le imprese”.
“Se vogliamo che i consumatori facciano acquisti e sfruttino il potenziale offerto dalle comunicazioni digitali, dobbiamo dare loro la certezza che i propri diritti vengano effettivamente salvaguardati. Ciò significa che dobbiamo mettere in atto e fare applicare chiari diritti dei consumatori rispondenti agli elevati requisiti già esistenti quando si tratta di acquistare prodotti nel negozio in strada. Internet ha molto da offrire ai consumatori ma noi dobbiamo suscitare la loro fiducia affinché la gente possa fare acquisti con la massima serenità”, ha aggiunto Meglena Kuneva, la commissaria per la politica dei consumatori.
Una guida ai diritti dei consumatori oggi
La ” eYouGuide” spiega quali siano i diritti concreti dei consumatori europei che navigano sul web o che fanno acquisti online, grazie a 25 anni di norme di tutela dei consumatori UE. Anche nel mondo di Internet i consumatori europei hanno diritto a:
– ricevere informazioni chiare e precise sui prezzi e sulle condizioni prima di procedere ad un acquisto;
– decidere se e come debbano essere elaborati i propri dati personali;
– esigere che la merce ordinata sia consegnata entro 30 giorni dall’acquisto;
– beneficiare di un periodo di riflessione di almeno 7 giorni lavorativi dopo l’acquisto durante il quale è ancora possibile cambiare idea;
– pretendere una garanzia minima di 2 anni sui prodotti acquistati;
– essere tutelati da venditori disonesti e contro termini contrattuali fraudolenti o pratiche commerciali sleali.
I consumatori possono stare certi che tali diritti si applicano a tutti i siti web che terminano con il suffisso “.eu”. A differenza dei siti web che terminano con .com o .net, infatti, un sito web che termina con .eu deve essere registrato da una persona o da una società con sede in uno dei 27 Stati membri dell’UE e soggetta alla normativa UE. “.eu” è il sito Internet europeo del livello più elevato, istituito nel 2006, che annovera oggi 3 milioni di siti, IP/09/536.
Una “Agenda digitale ” per i diritti dei consumatori di domani
Le commissarie Reding e Kuneva, tuttavia, sottolineano oggi anche l’esistenza di disparità fra le norme UE mediante le quali la fiducia del consumatore ed il mercato unico per le imprese possono essere ulteriormente migliorati. In una “A genda digitale” comune, le due commissarie individuano otto priorità per una possibile azione comunitaria :
1. Lottare contro lo spam mediante sanzioni civili e penali di efficacia equivalente in tutti gli Stati membri dell’Unione e nelle nazioni limitrofe. Un “divieto delle comunicazioni indesiderate” fa parte della legislazione UE fin dal 2003 ma il 65% degli europei continua a lamentarsi di troppi casi di spamming. Mentre il 19,8% delle comunicazioni indesiderate proviene complessivamente dagli USA e il 9,9% dalla Cina, il 23,4% è di provenienza europea con Italia (3%), Spagna (2,9%), Regno Unito (2,7%) e Germania (2,4%) fra le ” Top 12“. A ciò si aggiungano due paesi vicini dell’UE: la Turchia (4,4%) e la Russia (6,4%).
2. Assicurare che per i consumatori non abbia importanza da quale paese europeo provenga il contenuto digitale (musica, giochi, film, libri), spianando la strada a regimi di licenze multiterritoriali per il contenuto online.
3. Dare ai consumatori la certezza di ciò che possono e non possono fare con canzoni, video e film protetti da copyright che scaricano da Internet, mettendo fine all’attuale frammentazione di leggi sulla “riproduzione privata”.
4. Estendere i principi delle norme di tutela dei consumatori in modo da includere gli accordi di licenza di prodotti come il software di protezione contro i virus, i giochi ed altro contenuto concesso in licenza. Gli accordi di licenza dovrebbero garantire ai consumatori gli stessi diritti fondamentali di cui godono quando acquistano una merce, ovvero il diritto di ottenere un prodotto a condizioni commerciali eque.
5. Garantire che i programmi di tutela della riservatezza connessi ad offerte online siano adeguatamente diffusi ed a condizioni contrattuali eque.
6. Completare ed integrare le norme frammentarie ed incomplete sulla e-accessibilità per facilitare ai disabili (15% della popolazione del’UE) l’utilizzo di siti web, pagamenti elettronici ed altri servizi online.
7. Valutare le possibilità di incrementare la fiducia nei pagamenti online, inclusi modelli sicuri quali i sistemi di rimborso dei pagamenti effettuati con carta di credito in modo che i clienti possano, come ultima risorsa, fare annullare pagamenti effettuati a commercianti disonesti.
8. Collaborare con l’industria e le associazioni di consumatori in modo da mettere a punto un sistema europeo di marchi di fiducia per i siti web di vendita al dettaglio rispondenti alle migliori pratiche.
Per ulteriori informazioni
Il sito web della eYouGuide è: http://ec.europa.eu/eyouguide (online: 5 maggio, ore 16.00)
Risoluzione del Parlamento europeo del 21 giugno 2007 sulla fiducia del consumatore nell’ambiente digitale:
http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+TA+P6-TA-2007-0287+0+DOC+XML+V0//EN
Il nuovo Eurobarometro “Fiducia del consumatore nella società dell’informazione” è disponibile su:
http://ec.europa.eu/information_society/policy/nis/strategy/activities/index_en.htm
ottimo.
a livello UE si stanno facendo sempre più dei passi significativi.
Ben vengano questi provvedimenti.
Da utente di e-banking, vi segnalo che ho creato un gruppo su facebook per discutere dei vari aspetti di questi servizi.
Si chiama “Servizi e-banking”
Vi aspetto per parlarne
ciao
L’agenda è entusiasmante, speriamo che i propositi si traducano in leggi concrete e attuabili, Purtroppo mi preoccupa la nostra classe politica; i governi che si succedono non creano le infrastrutture né le opportunità necessarie per lo sviluppo del commercio elettronico. Il commercio elettronico scardina le basi di molte corporazioni che basano la loro sopravvivenza su posizioni di rendita, a scapito dei consumatori e dei cittadini. Un Web diffuso e accessibile a tutti i cittadini europei (cosa da cui siamo molto lontani) è forse la più solida garanzia di civiltà e di democrazia e la peggiore condanna per lobby e cartelli di qualsiasi genere. Temo che la nostra classe politica attuale non possa permetterselo.