Fibra ottica in Italia: copertura del 70% ma pochi abbonamenti

La fibra ottica è sempre più diffusa, con in testa, in Italia, le regioni Sicilia, Trentino Alto Adige e Molise ma, nonostante una copertura territoriale dell’89%, scarseggiano gli abbonamenti

Oltre il 70% delle famiglie italiane è coperto da una rete in fibra ottica capace di garantire servizi ultrabroadband, ma gli abbonamenti scarseggiano. L’ultimo aggiornamento della Broadband Map, il servizio informativo online dell’Autorità garante delle comunicazioni che raccoglie e organizza i dati sulla connettività, segnala che la copertura ftth (fiber to the home) ha raggiunto il 70,7%, con un incremento dell’11,1% rispetto all’anno precedente. 

“Anche a livello di diffusione territoriale, la rete in fibra ha raggiunto oltre l’89% dei comuni italiani”, afferma la nota ufficiale. Questo significa che le aree ad alta densità sono prossime alla saturazione, visto che il 70% della popolazione vive nei centri urbani. 

Inoltre, i dati del prossimo Desi (Digital Economy and Society Index), l’indice europeo sulla digitalizzazione, saranno fondamentali per inquadrare meglio la questione: per la prima volta, l’Italia potrebbe superare la media europea della copertura in fibra, lasciando indietro persino la Germania.

Fibra, tra i privati scarseggiano gli abbonati 

In merito alla copertura in ambito privato, un numero civico si considera coperto dal servizio di fibra ottica quando i residenti possono attivare un abbonamento, il che significa che la rete è nei pressi dell’edificio o già posizionata all’interno. 

Questo significa inoltre che cinquecento metri di fibra in un’area urbana raggiungono molte più famiglie rispetto a una zona rurale. Per questo motivo, del 29,3% di copertura mancante, circa il 5% riguarda le aree bianche (zone nelle quali non è presente un’infrastruttura per la banda ultra larga), il 13% le aree nere (zone coperte) e il resto le aree grigie (zone con copertura parziale o limitata).

Nonostante la capillarità del servizio sul territorio italiano, il problema resta il numero di abbonamenti: un’indagine di Scope del 2024 indica che solo 27 famiglie su 100 con copertura attivano un abbonamento, contro il 78% della Francia e l’86% della Spagna. Sembrerebbe trattarsi non tanto di una questione di tariffe, quanto di disinteresse e scarse competenze digitali, come emerso in diverse indagini comunitarie e dai dati Agcom.

La diffusione della fibra sul fronte delle imprese

Nel 2024 gli operatori hanno continuato a investire nell’espansione della rete in tutte le aree. Le regioni più cablate sono il Molise (85%), il Trentino Alto Adige (83%) e la Sicilia (81%). In fondo alla classifica si trovano Sardegna (59%) e Calabria (61%). Un altro dato significativo riguarda le prestazioni: il 90,8% delle famiglie può disporre di almeno 100 Mbps in download, mentre il 95,8% arriva a 30 Mbps. Tra le province, Palermo è in testa con il 91,1%, seguita da Bari (90%), Milano (85,5%) e Napoli (80,1%).

Il quadro è molto diverso per le piccole e medie imprese (PMI), dove solo il 59% è coperto dalla fibra, in aumento rispetto al 49% del 2023. L’Agcom ha analizzato 165.490 imprese, sebbene l’Istat ne conti circa 220.000. Delle PMI coperte, 68.000 dispongono di fibra-rame (fttc) e 97.000 di fibra pura (ftth). Le regioni con maggiore copertura sono Lazio (68%), Sicilia (71%), Lombardia (64%) e Toscana (55%). In fondo alla classifica troviamo Piemonte (51%) e Valle d’Aosta (37%).

I dati più preoccupanti emergono dal settore manifatturiero, dove la copertura è ferma al 50%, con regioni chiave come Emilia Romagna, Toscana, Veneto e Piemonte che scendono tra il 40% e il 46%. Va meglio per i servizi ICT, finanziari e professionali, che si attestano su una media del 73%.

Redazione

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