Secondo le previsioni di eMarketer.com il mobile commerce (m-commerce) sarebbe pronto per decollare. I segnali sarebbero da cogliere nel costante e continuo ‘incremento di utenti che accederanno alla rete nel prossimo futuro (stimati in 70 milioni nel mercato americano), nella possibilità di effettuare transazioni attraverso dispositivi mobili e dalla sempre maggiore presenza di marchi noti in questo segmento di mercato.
La situazione attuale mostra un mercato ancora fortemente immaturo sia lato consumer che lato merchant: gli utenti di telefonia abilitati al web utilizzano i dispositivi per leggere notizie, per continuare la vita nei social networks, ottenere le previsioni del tempo o gli orari del cinema;
i grandi merchant, nonostante gli sviluppatori abbiano già introdotto applicazioni mobili in grado di fornire potenti strumenti di shopping, stanno ancora valutando e programmando le strategie nel m-commerce; i medio piccoli devono ancora affrontare l’argomento e sono impegnati a superare molte altre problematiche. (Dai dati raccolti attraverso un sondaggio dello scorso Aprile 2009 da RIS News, privacy e sicurezza sono le principali preoccupazioni fra i merchant.)
Dall’indagine RIS emerge anche un altro dato interessante: la mancanza di uno standard tra i browser e sistemi operativi adottati dagli smartphone. E’ un ostacolo importante che costringe spesso gli sviluppatori di applicazioni dedicate al Mobile a ponderare con attenzione la scelta della piattaforma dove sviluppare. Una scelta errata comprometterebbe ogni possilità di ristorazione dell’impegno profuso.
I consumatori pionieri di m-commerce hanno utilizzato i loro cellulari per acquistare contenuti digitali come suonerie telefoniche, applicazioni, musica (58%), elettronica di consumo (51%), notebook PC (37%) , gioielli e orologi (20%), libri (36%).
Nonostante gli sforzi (pochi) dei merchant e le oggettive difficoltà incontrate da chi vuole fare acquisti utilizzando il m-commerce, i consumatori sono disposti a fare acquisti utilizzando il proprio cellulare. Secondo l’indagine commissionata da Billing Revolution, i consumatori sono molto attratti da quegli acquisti che richiedono piccoli (ma ripetuti) investimenti in denaro. Non stupisce quindi trovare ai primi posti delle intenzioni di acquisto prodotti come Pizza (59%), biglietti per spettacoli (58%) o i biglietti di viaggio (40%)
I merchant farebbero bene a non trascurare questo canale di vendita sopratutto se si considera che gli m-consumatori rappresentano un segmento ambito del mercato; tendono a ripetere gli acquisti e il valore complessivo è superiore alla media.
Per loro è importante il servizio e quindi poter completare la transazione con facilità è più importante del prezzo anche se cioò può significare spendere di più.
Altro aspetto che i merchant non dovrebbero sottovalutare nelle decisioni di investimento nel m-commerce è la velocità di crescita con la quale il segmento cresce.
Morgan Stanley, nello studio Economy Internet Trends 2009, ha previsto che il mercato mondiale seguirà l’andamento già verificato nel mercato Giapponese.
Nel 2000 i dati del Giappone rientravano perfettamente nei valori medi mondiale.
Lo sviluppo del mobile internet e del desktop internet in Giappone rispetto ai dati del 2000, potrebbero essere un ottimo indicatore sulle prospettive di crescita del Mobile Commerce, dei servizi a pagamento e della monetizzazione pubblicitaria.
L’accesso ai dati potrebbe perdere quindi una quota significativa di fatturato dell’intero settore Internet scendendo dal 86% al 66% mentre si assisterebbe ad un raddoppio del fatturato del Mobile E-commerce che passerebbe dal 10% al 21% e del Mobile Paid Service.
L’andamento del fatturato della società leader in Giappone (Rakuten Ichiba) conferma questa crescita del m-commerce. Nel 2004 a fronte di un fatturato complessivo di 200 milioni di dollari , il mobile eCommerce rappresentava solo il 4%. Nel 2008, a fronte di un fatturato quintuplicato, il m-commerce raggiunge quota 16%