P2B: UE chiede maggiore trasparenza

Lo scorso 17 aprile il Parlamento Europeo ha approvato il testo di una proposta di riguardante il diritto all'equità e alla trasparenza per gli utenti commerciali dei servizi di intermediazione online (P2B).

Questo regolamento contribuisce al completamento del mercato unico digitale (), promuovendo in generale una maggiore trasparenza ed equità nelle relazioni tra le piattaforme e le imprese (P2B).
Tra i principali miglioramenti figurano le garanzie di trasparenza all'accesso al mercato e, in ultima analisi, la scelta dei consumatori e il benessere dei consumatori stessi nell'economia delle piattaforme, evitando abusi e garantendo condizioni di parità per tutti gli attori coinvolti, nonché il miglior uso dei meccanismi di mediazione per garantire l'efficacia e la trasparenza di tali processi.

I servizi di intermediazione online, come le piattaforme di commercio elettronico (ad es. Amazon, eBay) e i motori di ricerca (ad es. Google Search) saranno tenuti ad attuare una serie di misure per garantire che i loro rapporti contrattuali con le imprese (ad es. rivenditori online, imprese alberghiere e di ristorazione, sviluppatori di app) siano trasparenti.
Uno degli obiettivi è quello di porre fine alle pratiche sleali nel mercato unico digitale, quali cambiamenti improvvisi e ingiustificati delle condizioni contrattuali, cancellazione ingiustificata di prodotti e criteri di classificazione non chiari, nonché mancanza di meccanismi di ricorso efficaci. 

Si stima che circa il 60% dei consumi privati e il 30% dei consumi pubblici di beni e servizi relativi al totale dell'economia digitale siano effettuati tramite intermediari online. Oltre un milione di imprese dell' commerciano tramite piattaforme per raggiungere i propri clienti, per cui l'impatto di questa nuova serie di misure risulterà assai ampio.

L'IMCO ha adottato la sua relazione il 6.12.2018 e un accordo tra le istituzioni è stato raggiunto il 14 febbraio scorso, successivamente approvato dal Consiglio Europeo e nella plenaria del Parlamento il 17.04.2019.

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