Il panorama normativo europeo continua a evolversi, con un focus crescente sulle dinamiche che regolano il Mercato Unico Digitale. Le recenti attività della Commissione per il Mercato Interno e la Protezione dei Consumatori (IMCO) segnalano una chiara direzione: maggiore responsabilità per le piattaforme e una decisa azione per tutelare i consumatori e garantire la lealtà della concorrenza all’interno del blocco.
La Sfida delle Importazioni Non Conformi
Il tema più scottante è senza dubbio quello della sicurezza dei prodotti e delle importazioni extra-UE. Numerose segnalazioni ricevute dalle associazioni di categoria mettono in luce lo svantaggio competitivo subito dagli operatori europei. Questi ultimi investono nella conformità normativa e nella qualità, ma devono scontrarsi con l’afflusso di merci a basso costo da Paesi terzi che spesso non rispettano gli standard di sicurezza e ambientali europei.
L’Unione Europea sta rispondendo spingendo per azioni urgenti per affrontare questa ondata di importazioni non conformi. L’obiettivo non è imporre nuove burocrazie, ma rafforzare l’applicazione delle leggi esistenti, potenziando i controlli doganali e la responsabilità delle piattaforme di vendita. Un passo cruciale verso un level playing field.
Tutela Digitale e DSA
Parallelamente, si fa sempre più serrato il dibattito sulla tutela dei consumatori nell’era digitale, con particolare attenzione alla protezione dei minori online. Questo si traduce in una costante supervisione sull’implementazione del Digital Services Act (DSA), mirando a bandire pratiche dannose (come i design eccessivamente addictive) e a promuovere la trasparenza algoritmica.
La Lotta al Greenwashing nel Commercio
Infine, un’importante novità riguarda la lotta al greenwashing. In collaborazione con la Commissione ENVI (Ambiente), l’organo del Parlamento ha definito la posizione sulle nuove regole per le dichiarazioni ambientali (Green Claims).
Gli operatori del settore che promuovono la sostenibilità dovranno d’ora in poi supportare le proprie affermazioni con prove scientificamente verificate e sottoposte a controllo. Chiunque violi queste regole rischia sanzioni significative, fino al 4% del fatturato. Questa misura è cruciale: se da un lato aumenta l’onere di conformità, dall’altro tutela i marchi realmente sostenibili, creando un vantaggio competitivo basato sull’onestà e la certificazione, un’esigenza prioritaria espressa dagli imprenditori più etici.
Il Futuro dell’Enforcement: Verso una Nuova Autorità?
Per gli operatori dell’e-commerce, il messaggio è chiaro: l’Europa si sta muovendo verso un mercato digitale più sicuro, equo e trasparente. Investire nella conformità, nella sicurezza dei prodotti e nella sostenibilità certificata non è solo un obbligo legale, ma la chiave per la competitività futura.
Non solo: in un’ottica di enforcement ancora più robusto, la Commissione valuta persino la possibilità di istituire una vera e propria Autorità di Sorveglianza del Mercato dell’UE, un’ipotesi che preannuncia controlli futuri ancora più centralizzati ed efficaci.





