Hidden links, la truffa online degli orologi falsi 

Un’operazione della Guardia di Finanza ha oscurato 163 profili digitali coinvolti nella contraffazione di orologi. I siti utilizzavano, per ingannare gli utenti, gli hidden links

I venditori abusivi, scoperti dalle Fiamme Gialle, utilizzavano gli hidden links per ingannare gli utenti: pubblicavano online, nel proprio canale di vendita, foto che riproducono non il reale  bene contraffatto, ma immagini prese da siti ufficiali di noti brand. Nell’ambito dell’orologeria, un’operazione di Polizia, ha portato all’oscuramento di 163 profili digitali coinvolte nella contraffazione.

La lotta all’ultima frontiera della contraffazione risale già a qualche anno fa. Nel 2022 Mario Peserico, presidente di Indicam, l’Associazione italiana per la tutela della proprietà intellettuale, in un’intervista rilasciata a IlSole24Ore, aveva dichiarato che sugli “hidden links usati sui social network l’associazione stava svolgendo uno studio basato proprio sul settore dell’orologeria”. 

In merito al meccanismo della truffa, Peserico aveva precisato: “ogni volta che un potenziale acquirente inserisce il codice per l’acquisto del prodotto falso, di fatto, non scrive un codice-prodotto ma quello di un procacciatore di quel bene, il quale si incaricherà di procurarlo e spedirlo, in cambio di una commissione o una percentuale, che in molti casi è anche una transazione in nero o via cryptovalute. Tanti ‘piccoli pacchetti’ estremamente difficili da intercettare da parte delle Autorità”.

Scoperta la truffa degli Hidden links

Ad aprile ‘24 i finanzieri del Nucleo speciale tutela privacy e frodi tecnologiche di Roma, in collaborazione con i reparti del Corpo territorialmente competenti, hanno eseguito la perquisizione personale, informatica e locale nei confronti di 15 soggetti che vendevano online prodotti contraffatti, nello specifico orologi di marchi prestigiosi. 

Inoltre, è stato eseguito un decreto di sequestro preventivo, emesso dal Gip del Tribunale di Milano, con il quale sono state oscurati 163 profili presenti su X, Instagram, Facebook, Telegram e altri siti web.L’operazione, che ha preso avvio proprio dall’analisi svolta da Indicam e Assorologi, l’Associazione italiana produttori e distributori di orologeria, ha portato a individuare il meccanismo di frode, conosciuto come hidden Links, in base al quale il venditore abusivo non inserisce, nel proprio canale di vendita, immagini che riproducono il bene contraffatto bensì riporta immagini prese da siti ufficiali dei brand dell’orologeria, cui viene associato un codice identificativo, usato sui canali social per perfezionare la vendita illecita, come sopra specificato.

Gli hidden links sono la nuova frontiera della contraffazione online: comprendere i meccanismi che guidano questo fenomeno insidioso non è solo utile ma fondamentale per le attività di contrasto ai traffici illeciti online – ha affermato Peserico – Siamo lieti di aver partecipato alla ricerca effettuata in collaborazione con Convey ed Assorologi che è servita da spunto alle indagini e alle azioni della Guardia di Finanza”.

Il sistema di frode è particolarmente insidioso in quanto le pagine web vetrina di per sé appaiono del tutto regolari e perciò in grado di eludere anche i possibili controlli da parte dei gestori delle piattaforme.

“L’orologeria è da sempre uno dei comparti maggiormente colpiti dal fenomeno criminale della contraffazione – ha affermato il presidente di Assorologi, Marcello Borsetti – e questa importante azione di contrasto efficace e concreto, messa in atto sulla base dell’attività di analisi dei nuovi strumenti criminosi, evidenzia la necessità di proseguire su questa strada”.

Redazione

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