Una nuova agitazione sindacale colpisce il settore della logistica e dell’autotrasporto nel momento di massimo picco stagionale. È stato ufficialmente proclamato da FAO COBAS uno sciopero di 72 ore consecutive che coprirà l’intero arco temporale della vigilia: l’astensione dal lavoro inizierà alle ore 00:00 di lunedì 22 dicembre e terminerà alle ore 24:00 di mercoledì 24 dicembre 2025.
La mobilitazione coinvolge il personale viaggiante e gli operatori della filiera logistica, inserendosi in un calendario di proteste che ha già interessato il mese di dicembre, ma con una tempistica che impatta direttamente la chiusura delle attività distributive pre-natalizie.
La Finestra Temporale Critica
La scelta delle date posiziona il blocco esattamente nella finestra operativa solitamente dedicata allo smistamento finale e alla consegna dell’ultimo miglio (last mile) per gli ordini effettuati nella settimana precedente al Natale.
Di fatto, lo sciopero annulla i tre giorni lavorativi (lunedì, martedì e mercoledì mattina) che garantiscono l’arrivo a destinazione dei pacchi spediti dopo il 18-19 dicembre. Con il fermo dei mezzi pesanti e delle attività di hub, la merce che non avrà raggiunto i centri di distribuzione locale entro il fine settimana precedente rischia di rimanere ferma nei magazzini fino alla ripresa delle attività, prevista solo dopo la festività di Santo Stefano (27 dicembre).
Il Rischio “Collo di Bottiglia”
L’agitazione arriva in una fase in cui i network dei corrieri espresso operano già a saturazione per i volumi del Peak Season. Un blocco di tre giorni consecutivi a ridosso della festività non comporta solo il mancato recapito giornaliero, ma genera un accumulo di volumi (backlog) negli hub di smistamento che difficilmente potrà essere assorbito nelle ore immediatamente precedenti la chiusura natalizia, determinando lo slittamento delle consegne last minute direttamente alla fine dell’anno.
