Meta e Spotify si adeguano al Digital Markets Act

Novità per gli utenti dei social network di Zuckerberg e dell’applicazione musicale, per l’adeguamento delle piattaforme al DMA

Facebook, WhatsApp e Instagram offriranno la possibilità di scegliere se condividere le proprie informazioni tra i diversi servizi e di gestire separatamente gli account. Spotify invece promette comunicazioni trasparenti sulle promozioni e gli abbonamenti e possibilità di attivare servizi premium “in app”. Questo ciò che prevede l’adeguamento delle piattafome al Digital Markets Act. La holding di Mark Zuckerberg offrirà agli utenti – che stanno ricevendo notifiche che li informano del cambiamento – la possibilità di scegliere se condividere o meno le proprie informazioni tra i suoi servizi. I cambiamenti si applicano all’Unione Europea, allo spazio economico europeo (come la Gran Bretagna) e alla Svizzera.

Gli utenti, ad esempio, di Instagram e Facebook che hanno collegato entrambi gli account potranno scegliere di gestirli separatamente e di non condividere più le informazioni tra i due canali. Potranno anche scegliere se condividere le informazioni tra i propri account Facebook e i servizi di gaming e marketplace della piattaforma.

Le novità annunciate da Spotify

Adeguandosi al Dma, anche Spotify annuncia che gli utenti dell’app musicale avranno a disposizione comunicazioni dirette nell’app su abbonamenti, aggiornamenti, prezzi dei prodotti, offerte e promozioni. Inoltre se un utente vorrà acquistare  un abbonamento Premium, un audiolibro o passare da un piano individuale a uno Duo o familiare potrà farlo in app.  “Al momento non è possibile passare da un abbonamento Free a un abbonamento Premium all’interno dell’app – spiega Spotify –  e non ci è nemmeno permesso di dirvi quanto costano i nostri vari abbonamenti, come potete risparmiare o dove acquistarli. Per tutti coloro che vivono nell’Unione Europea le cose stanno per cambiare”.

DMA e gatekeeper

Meta e Spotify, dopo Google, sono altre big della tecnologia ad apportare modifiche per conformarsi al Digital Markets Act. Il Dma  definisce nuove regole per i gatekeeper, che devono ora garantire che l’annullamento dell’iscrizione ai servizi di base della piattaforma sia altrettanto facile dell’iscrizione, nonché garantire l’interoperabilità delle funzionalità di base dei servizi di messaggistica istantanea. Inoltre devono dare agli utenti commerciali l’accesso ai loro dati di marketing o di performance pubblicitaria sulla piattaforma e informare la Commissione europea delle loro acquisizioni e fusioni.

Ricordiamo che, se una grande piattaforma online viene identificata come gatekeeper, dovrà conformarsi alle regole della Dma entro sei mesi e se un gatekeeper viola le regole stabilite dal Dma, rischia una multa fino al 10% del suo fatturato mondiale totale. In caso di recidiva, può essere comminata una multa fino al 20% del suo fatturato mondiale. Se un gatekeeper non rispetta sistematicamente il Dma, ossia viola le regole almeno tre volte in otto anni, la Commissione europea può imporre rimedi comportamentali o strutturali.

Ue e valutazione dei gatekeeper

La Commissione nel luglio 2023 aveva avviato delle indagini su Apple e Microsoft sui servizi offerti delle piattaforme principali. Ora la Commissione ha preso una decisione: il servizio di messaggistica iMessage (Apple), il motore di ricerca online di Microsoft Bing, il browser Edge e il servizio di pubblicità online Microsoft Advertising non sono gatekeeper ai sensi della legge sui mercati digitali. L’esecutivo precisa però in una nota che “continuerà a monitorare gli sviluppi del mercato rispetto a questi servizi dei due colossi americani, qualora dovessero verificarsi cambiamenti sostanziali”. Le decisioni non pregiudicano in alcun modo la designazione di Apple e Microsoft come gatekeeper, emessa il 5 settembre 2023, per quanto riguarda altri servizi.

Redazione

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