Gli eurodeputati, da diversi schieramenti politici, hanno chiesto alla Commissione Europea di intervenire per affrontare l’ondata di importazioni a basso costo che minacciano la sicurezza dei consumatori e la concorrenza leale
Gli eurodeputati della Commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori (IMCO) hanno sottolineato “una forte preoccupazione riguardo all’ondata di importazioni a basso costo che stanno invadendo i nostri mercati” sollecitando la Commissione Europea a intervenire con urgenza.
La relazione presentata dal deputato Salvatore De Meo (PPE) affronta i seri rischi per la sicurezza dei consumatori e la corretta concorrenza, derivanti da prodotti a basso valore provenienti da Paesi terzi, i quali non rispettano gli standard europei. Questo fenomeno non solo compromette la sicurezza dei consumatori, ma minaccia anche l’integrità del mercato interno, con impatti negativi anche sul piano sociale e ambientale.
La deputata Maria Guzenina (S&D) ha sostenuto che la relazione di De Meo è un buon punto di partenza, ma ha sottolineato l’urgenza di un’azione decisiva, chiedendo un aumento delle risorse destinate alle autorità nazionali, come la sorveglianza del mercato e le dogane.
Saskia Bricmont (Verdi) ha descritto l’afflusso di prodotti non sicuri come uno “tsunami” e ha invocato misure per proteggere i consumatori, facendo appello anche alla promozione di modelli di consumo alternativi, come il ricorso a prodotti locali, di seconda mano e l’adozione di un’economia circolare.
Protezione dei consumatori e ambiente
Il tema ambientale è stato ripreso da Guzenina, che ha lamentato l’impatto ecologico delle piattaforme di e-commerce non europee, accusate di evitare il pagamento delle tasse ambientali e di ostacolare la transizione verso un’economia circolare.
Le preoccupazioni si estendono anche alla questione del marketing digitale, con l’uso di tecniche come la gamification e il marketing che crea dipendenza. Leila Chaibi (Sinistra) ha chiesto che la Commissione rafforzi le norme sulla correttezza digitale, evidenziando la necessità di proteggere i consumatori vulnerabili dall’abuso di queste piattaforme.
In particolare, l’eurodeputata ha suggerito che giganti dell’e-commerce come Amazon, Temu e Shein correrebbero il rischio di essere esclusi dal mercato dell’Ue se non dovessero rispettare le leggi europee sugli standard di conformità e le normative economiche e ambientali.
Da parte sua, Virginie Joron (Patrioti per l’Europa) ha sottolineato la necessità di tutelare i rivenditori locali, criticando la burocrazia della Commissione nell’applicazione delle normative. A febbraio, la Commissione Europea ha presentato una strategia per il commercio elettronico, focalizzandosi sulla cooperazione tra l’UE e le autorità nazionali. In questa occasione, sono state annunciate nuove azioni contro Shein, sulla base delle normative sulla protezione dei consumatori, e sono state evidenziate le indagini in corso su altre piattaforme, come Amazon e Temu, ai sensi della Legge sui Servizi Digitali (DSA). Tuttavia, la Commissione ha dichiarato che valuterà i progressi della strategia solo tra un anno.