A maggio l’e-commerce ha dato i numeri… non nel senso che tutti i merchant italiani sono caduti in preda di una qualche forma di isteria collettiva – quello sempre: percorrere le vie impervie dell’innovazione cos’è se non una follia ? – ma nel senso che maggio è stato il mese delle tante presentazioni di Casaleggio, del Politecnico, di Eurisko e di Contactlab.
Senza entrare nel merito, in entrambi i casi si è ragionato circa l’apporto del gaming – un business che ha preso molto significativamente piede nel corso dell’ultimo anno in Italia – alle transazioni digitali e che nel caso di Casaleggio viene considerato parte integrante dei valori del commercio elettronico nel nostro Paese.
Personalmente ho qualche dubbio: mi pare che estendere a questo ambito lo spettro dell’e-commerce ci allontani dal misurare l’efficacia con cui questo canale sia un’opportunità per le imprese italiane.
Ma certo merita sottolineare quanto questo settore da un lato testimoni la generale disponibilità dell’utenza italiana nello spendere sulla Rete dall’altra evidenzi come il problema dell’e-commerce sia tutto dal lato dell’offerta. Quando c’è il prodotto – correttamente posizionato secondo le logiche del digitale (e del mobile) – gli acquirenti accorrono e lo fanno per gioco, per impulso, per scelta. Approfittiamone.