Rivoluzione PSD3: L’UE cambia le regole sui pagamenti. Piattaforme responsabili delle frodi e (finalmente) meno chargeback per i merchant?

Accordo storico tra Parlamento e Consiglio sul pacchetto “Payment Services”. Le Big Tech dovranno rimborsare le banche se non bloccano i contenuti fraudolenti. In arrivo la verifica IBAN obbligatoria per tutti i bonifici.

È una svolta che potremmo definire epocale per la sicurezza delle transazioni digitali in Europa. Il 27 novembre, i negoziatori del Parlamento Europeo e del Consiglio hanno raggiunto un accordo politico provvisorio sul nuovo pacchetto normativo che include la Payment Services Regulation (PSR) e la direttiva PSD3.

L’obiettivo dichiarato è proteggere i consumatori dalle forme più sofisticate di truffa online, come lo spoofing (il finto dipendente della banca). Ma leggendo tra le righe dell’accordo, emergono due novità che impattano direttamente il conto economico e l’operatività degli e-Commerce Manager: una nuova responsabilità per le piattaforme (social e marketplace) e strumenti che potrebbero abbattere drasticamente i costi di gestione delle dispute (chargeback).

La Svolta: Piattaforme Online Responsabili delle Frodi

Fino a ieri, se un utente veniva truffato cliccando su una pubblicità ingannevole su un social network o acquistando da un venditore fantasma su un marketplace, la piattaforma ospitante ne usciva quasi sempre indenne. Il danno economico ricadeva sull’utente o, nei casi migliori, sulla sua banca.

Con la nuova PSR, cambia tutto. Le piattaforme online di grandi dimensioni -VOLP- (comprese quelle social e i motori di ricerca) saranno considerate finanziariamente responsabili se non rimuovono contenuti fraudolenti dopo essere state avvisate. Il meccanismo è punitivo: se un consumatore viene truffato a causa di un contenuto che la piattaforma non ha bloccato, e la banca è costretta a rimborsarlo, la piattaforma dovrà a sua volta rimborsare la banca.

Per i merchant che operano correttamente, questo è un’ottima notizia: significa che i giganti del web saranno costretti a fare “pulizia” preventiva, eliminando quei bad actors e siti truffa che inquinano il mercato e distruggono la fiducia dei consumatori nell’acquisto online.

Meno Frodi = Meno Chargeback? L’Impatto della Verifica IBAN

Un altro pilastro dell’accordo è l’estensione del servizio di “Verifica del Beneficiario” (IBAN Check) a tutti i bonifici nell’UE, senza costi aggiuntivi per l’utente. In pratica, prima che il denaro parta, il sistema verificherà automaticamente se il nome del beneficiario corrisponde all’intestatario del conto IBAN.

Perché è importante per l’e-commerce? Sebbene nasca per i bonifici, questa logica di “strong verification” si rifletterà sull’intero ecosistema. Ridurre le frodi alla fonte (transazioni non autorizzate o verso destinatari errati) significa, in prospettiva, ridurre il volume dei chargeback per frode. Oggi, il chargeback è una delle voci di costo più odiose per i venditori: merce spedita, pagamento stornato perché “non riconosciuto” dal titolare della carta. Con sistemi di autenticazione più robusti e responsabilità condivise con le banche (che dovranno rimborsare in caso di spoofing), il merchant onesto smette di essere l’anello debole su cui scaricare il costo della frode.

Abbiamo chiesto un parere a caldo a Devid Jegerson, esperto di monetica e CEO di PayLater nonché membro del Comitato scientifico di AICEL (Associazione Italiana Commercio Elettronico), sulle ripercussioni di questo accordo per le imprese italiane.

L’accordo PSD3/PSR è un punto di svolta per l’e-commerce UE. Introduce una responsabilità condivisa contro le frodi, obbligando le piattaforme a rispondere dei reati veicolati sui loro canali. Questa mossa tutela i consumatori e i merchant onesti dalla concorrenza sleale dei “bad actors”, riducendo i costi occulti come i chargeback. Ripulire il mercato e aumentare la sicurezza digitale rafforzerà la fiducia, incrementando le conversioni.

Cosa succede ora?

L’accordo provvisorio dovrà essere formalizzato e adottato ufficialmente da Parlamento e Consiglio. Dopodiché, gli Stati membri avranno tempo per recepire la direttiva PSD3, mentre il regolamento PSR sarà direttamente applicabile. Le aziende hanno davanti un orizzonte di circa 12-18 mesi per prepararsi, ma la direzione è tracciata: la sicurezza non è più un optional, è un obbligo condiviso.

Redazione Linea e-Commerce

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