Confermata la classificazione per le attività di influencer marketing grazie all’approvazione del nuovo codice Ateco. Per coloro che svolgono questo lavoro, possibilità di contratti e libera professione, pagamento di contributi e previdenza
Dal 1° gennaio 2025 sarà attivo il nuovo codice ATECO 73.11.03, specifico per l’attività professionale di influencer marketing, predisposto da Istat ed Eurostat, con la collaborazione del Ministero delle imprese e del made in Italy e dell’Associazione italiana Content & Digital Creators, oltre a Assoinfluencer e Confcommercio professioni.
Grazie al nuovo codice Ateco, frutto di tre anni di lavoro congiunto, gli influencer che operano professionalmente nei settori della creazione di contenuti e della promozione sui social media avranno un inquadramento dedicato e specifico, distinguendosi da chi svolge attività amatoriali.
Da inizio 2025 gli influencer avranno, infatti, a disposizione alcune possibilità cui aderire per svolgere la propria professione in modo regolare. Innanzitutto, potranno essere assunti con contratto di lavoro dipendente, nel caso di attività organizzata dal committente, con versamento di contributi previdenziali nel settore spettacolo FPLS Inps se l’attività è inquadrabile nel lavoro artistico (attori, musicisti, videomaker), oppure all’Inps gestione separata se l’attività sarà di marketing.
Influencer: possibilità di assunzione e inquadramento
L’ingaggio può avvenire anche con contratto di co.coc.co., se svolgeranno attività non etero organizzata dal committente, con versamento di contributi previdenziali nello spettacolo FPLS Inps se l’attività sarà inquadrabile nel lavoro artistico, oppure contributi alla gestione separata se attività di marketing.
In alternativa, gli influencer possono intraprendere la libera professione aprendo Partita IVA, sia per l’attività prevalentemente artistica, autorale o intellettuale, sia per attività commerciale se orientata all’attività di marketing. In linea con la libera professione, potranno scegliere il regime fiscale ordinario (nel quale si verserà l’Irpef in percentuale dal 23% al 43% sul reddito al netto delle spese), oppure forfettario (5% di tasse per i primi 5 anni e il 15% dal sesto anno in poi, senza però poter scaricare le spese sostenute per l’attività)
Infine, sarà possibile scegliere di aprire una posizione con gestione Inps artigiani o commercianti, versando una quota fissa minima annua di contributi (circa 4.500 euro), oltre a una parte variabile, calcolata con percentuale del 24% circa sull’incassato se supera i 18.415 euro.
Nei primi due casi – contratto di lavoro dipendente e ingaggio con contratto co.coc.co. – gli influencer avranno diritto a protezione sociale per malattia, maternità, disoccupazione oppure Naspi e assicurazione contro gli infortuni.
Le tasse verranno pagate con prelievo da parte del datore di lavoro secondo gli scaglioni e le detrazioni previsti per il lavoro subordinato. Tutti gli influencer dovranno dotarsi di strumenti quali la firma digitale e una casella di posta elettronica certificata (PEC).
“Ringraziamo tutti coloro i quali hanno permesso che un lavoro durato tre anni diventasse realtà – ha commentato Jacopo Ierussi, presidente di Assoinfluencer. – Confcommercio Professioni e il sottosegretario Massimo Bitonci hanno sostenuto le nostre istanze e siamo felici di aver lavorato al fianco di AICDC. È un traguardo storico per il settore, ma il nostro lavoro non è finito, anzi ciò ci spinge ancora di più verso un intento comune”.
“Ringraziamo Assoinfluencer per questo risultato storico che abbiamo ottenuto insieme – ha dichiarato Sara Zanotelli, presidente di Aicdc, sottolineando l’importanza della sinergia tra le parti. – Il loro lavoro e il loro sostegno all’intero iter è stato essenziale per arrivare dove siamo oggi, nonché per sensibilizzare ulteriormente le istituzioni circa l’esigenza di una normativa sistemica dedicata all’intero settore”.