Basandosi su dei dati consolidati dai quali risulta che solo il 9% dei consumatori UE acquista on-line prodotti provenienti da paesi diversi dal proprio, la Commissione Europea ha adottato un Green Paper che lancia una consultazione pubblica sulla consegna delle merci concentrandosi in modo particolare sulle problematiche transfrontaliere e sulle specifiche esigenze del commercio elettronico.
Infatti sia i rivenditori sia i consumatori ravvisano carenze nei sistemi di consegna delle merci ordinate e spedite: quasi il 60% dei rivenditori on-line considera un ostacolo al commercio la consegna all’estero, oltre il 46% dei consumatori si dichiara invece preoccupato quando effettua acquisti da paesi esteri. Le principali preoccupazioni riguardano la consegna e l’eventuale restituzione del prodotto.
La mancata consegna, i danni nel trasporto, le consegne parziali e gli alti costi di trasporto sono considerati dai consumatori fra le prime 10 fonti di sfiducia verso l’acquisto estero. La fiducia dei consumatori potrà crescere solo se saranno che gli acquisti arriveranno in buone condizioni, nei tempi indicati e con una facile gestione del reso.
Chi fa eCommerce sa bene quanto la ‘variale trasporto’ possa incidere negativamente sulle vendite e sul rapporto che si instaura col cliente. Serve quindi un sistema di consegna efficiente, economico e che permetta la gestione del reso senza aggravi di costi per le parti.
Il Libro Verde adottato dalla Commissione Europea mette ben in evidenza l’importanza della consegna nelle vendite on-line e fa una buona analisi del mercato trasporti corrente prendendo in esame tutti gli operatori presenti, analizza l’adeguatezza dei regolamenti nazionali oltre a valutare l’esperienze diretta dei consumatori.
Il Green Paper individua tre linee prioritarie d’intervento:
- migliorare in tutta l’Ue la comodità dei servizi di consegna per i consumatori e le Pmi;
- offrire ai consumatori e alle Pmi soluzioni di consegna più efficienti in termini di costi e tariffe;
- promuovere nei servizi di consegna una maggiore interoperabilità tra gli operatori (migliorando le modalità di collaborazione e la cooperazione) e con i rivenditori online, in particolare le Pmi.