UE: ancora lontano un vero mercato europeo del commercio elettronico qui

La Commissaria Kuneva
Meglena Kuneva

Intanto, la relazione della Commissione europea, pubblicata oggi, sul commercio elettronico transfrontaliero di prodotti di consumo riscontra una diffusa problematica concernente il rifiuto degli ordinativi di consumatori dell’UE che tentano di acquistare on line prodotti in un altro Stato membro.

Il Commissario Kuneva ha affermato: “I risultati di questa ricerca sono sorprendenti, disponiamo ora di fatti e cifre concreti da cui risulta in quale misura il mercato unico europeo non esista per i consumatori che si rivolgono al commercio al dettaglio on line. Migliori occasioni d’acquisto e una maggior scelta di prodotti potrebbero essere soltanto a un click di mouse per i consumatori nel nostro grande mercato europeo. Nella realtà però gli acquirenti on line si trovano ancora per l’essenziale confinati entro le loro frontiere nazionali. I consumatori europei si vedono negare la possibilità di scegliere meglio e di trovare prezzi più convenienti. I consumatori meritano un trattamento migliore. Dobbiamo semplificare il labirinto di norme giuridiche che scoraggiano i commercianti on line dall’offrire i loro prodotti in altri paesi”.

“Realizzare un mercato unico digitale è una grande priorità per l’Europa” ha affermato Viviane Reding, Commissario UE responsabile per la società dell’informazione e i mass media. “Non avremo un’effettiva economia digitale fino a quando non avremo rimosso, anche per i consumatori finali, tutte le barriere che si oppongono alle transazioni on line. La questione dovrà avere priorità massima nell’ambito di tutte le iniziative politiche volte a rilanciare il progetto del mercato unico”.

Il mercato del commercio elettronico

Il mercato europeo del commercio elettronico era stimato a 106 miliardi di euro nel 2006. Internet è il vettore dalla crescita più rapida per quanto concerne il commercio al dettaglio. Nel 2008 il 51% dei commercianti al dettaglio dell’UE vendeva on line.

Ma si sta allargando il divario tra il commercio elettronico nazionale e quello transfrontaliero a causa delle barriere che si frappongono agli scambi on line. Mentre in un biennio (2006-2008) la percentuale di consumatori UE che ha fatto acquisti on line è passata dal 27% al 33%, la percentuale di quelli che hanno tentato di acquistare on line qualche prodotto da un altro paese europeo segnala un ristagno (dal 6% al 7%). E soltanto il 21% dei commercianti vende attualmente a distanza in una dimensione transfrontaliera.

Però esistono chiare potenzialità per il settore. Un terzo dei consumatori dell’UE afferma che prenderebbe in considerazione la possibilità di fare acquisti on line da un altro paese dell’UE se il prodotto cercato fosse più conveniente o migliore. Inoltre un terzo dei consumatori è disposto a fare acquisti usando un’altra lingua. Il 59% dei commercianti al dettaglio è pronto ad effettuare transazioni in più di una lingua.

I “clienti civetta”: i risultati

Un test on line realizzato per conto della Commissione europea in modo anonimo (c.d. mystery shopping) si prefiggeva di verificare quali opportunità e quali ostacoli incontrassero i consumatori che facessero acquisti on line nell’UE in una dimensione transfrontaliera. Il test ha riguardato tutte le sequenze del processo d’acquisto. “Clienti civetta” in tutti i paesi dell’UE hanno cercato su Internet 100 prodotti di grande consumo (CD, computer, apparecchi fotografici digitali e lavatrici) per verificare quali risparmi si potessero fare comperando oltre frontiera e quanto difficile fosse acquistare on line da un altro paese dell’UE. Complessivamente sono state effettuate circa 11 000 transazioni di prova. I risultati principali sono:

I consumatori possono fare risparmi sostanziali. In 13 paesi su 27 e per almeno la metà di tutti i prodotti cercati i consumatori risulterebbero in grado di trovare in un altro paese dell’UE un’offerta che costa almeno il 10% in meno rispetto alla migliore offerta nazionale (tenendo conto di tutti i costi come ad esempio la consegna nel paese in cui risiede il consumatore).

Accesso a prodotti non disponibili sul mercato nazionale. In 13 paesi dell’UE gli acquirenti non hanno potuto trovare on line offerte nazionali relative ad almeno il 50% dei prodotti cercati, ma le hanno trovate in un altro paese dell’UE.

La maggior parte degli ordinativi non ha successo. In media il 61% degli ordini di merci inviati on line in un altro paese dell’UE non ha avuto successo, essenzialmente perché il commerciante rifiutava di servire il paese di residenza del consumatore o non offriva mezzi adeguati di pagamento transfrontaliero.

Gli ostacoli al commercio elettronico

La comunicazione pubblicata in data odierna illustra una strategia per affrontare le barriere che si frappongono al commercio transfrontaliero on line. Alcuni degli ambiti d’azione prioritari sono:

Delineare un gruppo unico e semplice di diritti per tutti i consumatori dell’UE. La proposta di direttiva sui diritti dei consumatori intende sostituire l’attuale coacervo di leggi con un gruppo unico di diritti valido in tutta l’UE che offra lo stesso grado di protezione ai consumatori riducendo nel contempo i costi amministrativi per i commercianti e offrendo loro chiarezza giuridica.

Incentivare le misure di attuazione transfrontaliere. Si dovrebbe continuare l’azione coordinata sotto la guida dell’UE per far rispettare il diritto consumeristico (come ad esempio le indagini a tappeto su Internet) per eradicare le pratiche illecite e accrescere la fiducia dei consumatori nel commercio transfrontaliero.

Semplificare le regole transfrontaliere per i commercianti al dettaglio, ad esempio per quanto concerne l’imposta sul valore aggiunto, le tasse sul riciclaggio e i diritti di copyright. Attualmente alcuni dettaglianti devono affrontare diverse autorità fiscali, regole nazionali diverse in materia di riciclaggio dei rifiuti elettronici e possono poi trovarsi a pagare diritti d’autore in diversi paesi per gli stessi prodotti. Le proposte della Commissione affrontano i primi due problemi. Per quanto concerne il prelievo di diritti si dovranno trovare in tempi celeri soluzioni pratiche.

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Il comunicato della Commissione sul sito Rapid

Web Chat della Commissaria Kuneva (23 ottobre, ore 15.00)

Il testo della relazione (EN)

Gli studi e le relazioni sulla politica dei consumatori

Il sito “protezione dei consumatori” della Commissione europea

Educazione online al consumo, con una sezione dedicata agli insegnanti

Diario Europa e kit per gli insegnanti, per insegnare ogni giorno a scuola i diritti dei consumatori

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